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IL CORPO ADDORMENTATO

Luca Spadaro

Quando a teatro mi capita di assistere a un dialogo io guardo sempre l’attore che ascolta.

Spesso in questi casi l’attore che non ha battute se ne sta immobile. Dirige lo sguardo verso chi parla ma sembra essere altrove, vagamente annoiato. Non accade nulla finché la battuta non passa a lui: ecco allora che d’improvviso si mostra scontento o perplesso o felice. Le parole dell’interlocutore tutto a un tratto hanno fatto effetto. Ecco che si agita sulla sedia e, mentre parla, esprime uno stato d’animo. Ma il suo interlocutore ora è immobile, assente.

 

Quando guardo un attore che recita, comincio a guardarlo dai piedi e poi con lo sguardo salgo su su fino alla testa. Così ho visto un sacco di attori che in scena si arrabbiano, si spaventano, si emozionano dalla cintola in su. I piedi, le gambe e il bacino sono l’inespressivo piedistallo della loro recitazione. Molti attori, addirittura, riescono a ricreare una perfetta atarassia in tutto il loro corpo al di sotto delle spalle.

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Io capisco che il personaggio è arrabbiato o sta ascoltando ma non vedo l’espressione di una rabbia (trattenuta o esplosiva) né l’atto dell’ascoltare.

 

ILa tecnica più complessa e sottile che un attore deve fare propria è quella che gli permetterà di mostrare un corpo organico e vivo nella finzione scenica. Qualunque sia la forma in cui viene raccontata una storia, (realismo o grottesco, danza o commedia dell’arte) il corpo dell’attore deve essere in grado di reagire e trasformarsi secondo precise regole. E questo perché solo un corpo vivo, organico e preciso potrà entrare in relazione con lo spettatore.

Queste sono cose che si dicono da quasi duecento anni, da quando il teatro moderno ha visto la luce. E ancora, ogni volta che entriamo a teatro, per occupare la platea o il palcoscenico, non possiamo impedirci di sperare che quella cosa meravigliosa accada.

Gli attori e i registi che volessero fare propria questa tecnica dovranno scoprire il complesso strumento della loro arte, studiando tanto Stanislavskij e Mejerchol'd quanto Rizzolatti, Damasio e Gallese.

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Luca Spadaro

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