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Ansia dell'attore professionista

Ansia dell'attore professionista

In più di un'intervista l'attore Alessandro Gassman ha dichiarato di soffrire di attacchi di panico e ansia da palcoscenico dal 2002. Il pubblico non è nuovo a dichiarazioni di questo tipo, anche Carlo Verdone non ha mai nascosto la sua inclinazione ansiosa, per non citare star Hollywodiane come Emma Stone e Adam Driver.
Eppure nel nostro settore di ansia si parla poco. Il motivo principale è che l'attore si vergogna di provarla e la capacità di gestirla è considerata una dote pregressa e scontata. Al contrario, essere in ansia prima o durante lo spettacolo è assolutamente normale!
Non è un fatto né di talento né di merito e non rivela nulla della professionalità o dell'idoneità di quella persona a fare il lavoro di attore o attrice, l'ansia è un processo automatico della mente e del corpo che reagiscono ad un potenziale pericolo, è frutto di secoli di evoluzione e non dipende da noi. Può essere evitata? No. Può essere gestita? Sì.

Quante volte sentiamo di star recitando male perché ci stiamo giudicando ed il fatto stesso di giudicarci ci porta a recitare peggio e, nel mentre, ce ne accorgiamo e, quindi, iniziamo a giudicarci ancora di più? Ci sentiamo in balìa degli eventi ed il peggio è che, il più delle volte, tornando in camerino, ci aspettiamo che il regista o il collega di turno ci dica "Perché hai fatto così schifo stasera?", ma quello che sentiamo è "bravo, bel lavoro". Questo ci fa sentire ancora più frustrati perché significa che non abbiamo la minima consapevolezza del nostro lavoro. Siamo persi.

"Se sono in ansia non posso recitare bene". Chi lo dice? Non ci sono prove scientifiche a favore di questa tesi. L'ansia è un ospite che si impara a gestire e può, al contrario, essere il carburante essenziale di una buona performance.

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